Lungo le rive del torrente Agogna e, nelle tre zone di parco site nel centro del nostro territorio comunale (Fontanetto, Valpometto e Tombone) esistono realtà silvicole molto interessanti.
Osservando i nostri luoghi con superficialità, poco o nulla balza all'occhio. La flora delle nostre campagne è di una bellezza discreta, mai eclatante ma pur sempre appagante. Con un semplice taccuino di campo, sul quale confrontare le piante, possiamo partire dalla chiusa del torrente Agogna, presso Nicorvo e costeggiare il corso d'acqua sino al ponte sulla provinciale per Vespolate, a un chilometro dalla tenuta Campo Mario; così percorreremo il confine nord-est del nostro comune e ci troveremo immersi in uno dei boschi più antichi delle nostre campagne.
Stando sulla riva destra del torrente, quasi immediatamente, incontriamo una lanca a ferro di cavallo immersa fra boschi di pioppi. Le sue acque sono limpide e profonde e le sue sponde sono interessate, oltre che dalle onnipresenti robinie, da alcuni ciliegi selvatici, querce, olmi e sanguinelli. In acqua crescono ninfee gialle, sagittarie, tife e molte altre specie di monocotiledoni. Proseguendo per la riva del torrente, incontriamo maestosi salici bianchi, i quali pare traggano origine dall'acqua... quattro farnie centenarie, alte più di 20 metri e un sottobosco di prugnoli e biancospini. Più a nord, oltrepassando Cascina Bianca, si incontra un cespuglio di corniolo (Comus mas\ albero dal legno duro e tenace dall'importante storia: erano infatti di legno di corniolo le temibili e terribili sarisse, le lance della falange macedone di Filippo 2° e del figlio Alessandro Magno, 350 anni prima di Cristo.
Molti ontani ci regalano la loro chioma piramidale e macchie di olmi costeggiano la fine del nostro viaggio. Animali e piante, pur essendosi separati presto nella linea evolutiva del nostro pianeta, hanno percorso le ere insieme, vivendo, possiamo dire, gli uni al servizio delle altre e viceversa (ricordiamoci che la comparsa dei fiori e la conseguente rivoluzione vegetale che essi hanno apportato è dovuta alla presenza degli insetti impollinatori). La natura che ci circonda rappresenta un punto di arrivo guardando al passato ma è un punto di partenza per il nostro futuro. Essa rappresenta anche un dono globale, entro il quale noi uomini siamo stati, siamo e saremo gli interpreti principali... tocca a noi colmare le lacune delle generazioni future, le quali forse non potranno apprezzare il silenzio di un bosco autunnale o la baraonda di canti dello stesso bosco ma in estate... con questo spirito sono sorti e si stanno evolvendo i tre parchi del nostro comune. Essi non vogliono rappresentare nulla di eclatante ma soltanto il nostro modesto omaggio alla natura; tre luoghi ove gli animali più rappresentativi delle nostre terre potranno vivere e riprodursi in pace e dove i riostri figli potranno meditare sull'estrema complessità di un mondo, nel quale ogni appartenente ha un proprio compito, né più né meno importante di quello degli altri...noi tutti abbiamo il diritto di vivere finchè Dio vorrà e di gioire del prodigio che ci circonda a qualche chilometro dalle nostre case.
Stefano Corona