Regione Lombardia - Provincia di Pavia - Comune di Robbio
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Valpometto - Parco

Parco Naturale Valpometto

Area totale interessata al progetto: 20 ettari circa

Valpometto

Superficie: 10 ettari circa

Piantumati: alberi n. 4.000

Varietà: Pioppi, Salici, Betulle, Ontani, Noccioli, Ippocastani, Tigli, Cornioli, Frassini, Querce.

Nome: Com'era d'uso nei tempi passati, il nome "Pometto" le venne dato probabilmente dalla presenza di qualche alberello selvatico di "Pomo" che, nato naturalmente in quel posto, le venne anche abbinato quello del luogo in cui si trovava e cioè in una valle per cui, par una sua specifica identificazione territoriale, venne chiamata "Val Pometto", come pure avvenne per il "Dosso del Persico" e per il "Dossetto", che erano zone di dossi, ed il primo anche con qualche pesco selvatico. Da non dimenticare che tutto il territorio era molto alberato e con una grande e varietà tipologica di piante.

Descrizione: località originariamente valliva per un fenomeno di alluvium e diluvium, venne progressivamente terrazzata per permettere una sua migliore utilizzazione agricola. Gli abitanti di Robbio erano detti anche "terrazzani". La località venne ulteriormente spianata nel corso del secoli passati per permettere la coltivazione del riso sfruttando la sua ricchezza d'acqua incalanata più o meno razionalmente, in molteplici rivi, fossi e canali. Oggi si cerca di riportare la Val Pometto, alla sua dimensione antica e originaria, ripristinando i piccoli dossi, vallette e laghetti per facilitare il ritorno della fauna primitiva tipica della località e permettere anche la spontanea ricreazione ambientala, anche se guidata, con una rifioritura della sua flora selvatica.

Azzonamenti: Tutta la zona è stata suddivisa in appezzamenti.

Laghetto: 2.000 mq

Boschi: pioppi, salici, betulle, ontani, noccioli, gelsi, ginestre, spini, tigli, cornioli, sambuchi, frassini, ecc...

Fontaneto
(riserva naturale integrale)

Superficie: 5 ettari circa

Zona palustre: 3,5 ettari

Piantumazione: palude con le cannucce e lo Sparganium erectum.

Bosco: 1,5 ettari, spontaneo a libera vegetazione

Varietà: Salici, pioppi, farnie ecc.., con le numerosissime altre specie citate per la Val Pometto i L'intricatissimo sottobosco è ricco di saliconi e rovi tra cui il rarissimo cespuglio detto "Pallon di maggio". Per la fauna, molteplici sono le varietà presenti conosciute e sconosciute dagli anfibi anuri (rane e rospi) agli anfibi urodeli (salamandra ecc..). ai rettili, agli uccelli che vanno dalle gallinella d'acqua, ai fagiani, agli scriccioli, al passero, al codirosso, ai gufi di palude, ai barbagianni, ai picchi, alle ghiandaie ecc... Non trascurabile la presenza dei roditori.

Nome: questo sistema prende il nome di Riserva Naturale Integrale Fontaneto, "in quanto gli interventi dell'uomo saranno solo straordinari per mantenere lo splendido aspetto selvaggio" (dalla relazione Prof. Corbetta annessa alla variante del P. Reg. Gen. 1'/99). Zona acquitrinosa e paludosa con una grande quantità di piccole pullazioni di fontane, di presumibile origine fluviale data la presenza in vicinanza del torrente Agogna. terreno molto sortumoso da facilitare trasmissione d'acqua per osmoso dal torrente citato. E' un antico letto, del fiume, per cui è facile rinvenire a poca profondità, uno strato microgranulato di ghiaietto d'origine fluviale come ipotizzato.

Descrizione: Il territorio circoscritto e definito "Fontaneto", si estende su due livelli: il primo è quasi a livello stradale, così raggiunto dal deposito di materiale urbano di varia natura e origine, inerte e no, portato dagli abitanti di Robbio per qualche anno. Il secondo livello, sotto di qualche metro, paludoso e cannetato, ora è stato delimitato da un fossato e da un boschetto a vegetazione spontanea.

Azzonamento: La parte superiore è coperta da coltura arborea a la parte inferiore è costituita da un isolotto circoscritto da un fossato a da un boschetto detto "bosco allagato".

Tombone

Superficie: 3 ettari circa

Piantumazione: In questa zona la vegetazione è spontanea e tutto il boschetto è già occupato da robinie.

Nome: Questo piccolo appezzamento prende il nome da una grande "Tomba" che sarebbe poi il sottopasso del cavo Boschi can la Roggia Crotta.

Descrizione: La località è caratterizzata da una "canarola" di metri 20 circa, supportata da ben quattro arcate di ponte di un bel laterizio rosso-mattone che permette il passaggio del cavo Boschi su cavo caccesca. A lato di questa "canarola", per una infiltrazione più o meno spontanea, fuoriesce un piccolo rivo che ha scavato negli anni passati, un breve "Canion" di qualche metro di profondità, sulle cui pareti i numerosi e grossi tassi, si sono formati la loro profonda tana, che permette loro, nonostante l'accurato bracconaggio, di sopravvivere e, forse, di condurre una propria libera e quasi tranquilla esistenza. Sono segnalate le presenze di conigli selvatici, donnole, faine e poiane, e del policromo e bellissimo Martin Pescatore.

Ermanno Gardinali